Come nell'evoluzione biologica, anche nel corso della Storia della civiltà umana, si verificano cicli e cicli e il percorso non è lineare, ma assimilabile a un cespuglio, un vero e proprio ginepraio.
Una religione monoteista che si è affermata nei secoli, ma che oggi, senza l'avvento di Costantino - è bene ribadirlo -, sarebbe rimasta un minuscolo puntino delle costellazioni delle religioni. Non mi pare azzardato considerarlo un vero e proprio "fascista" antelitteram, che impose la religione cristiana come potente strumento di autorità imperiale, soffocando brutalmente tutte le altre forme di divinità pagane che ben si erano sposate, nei secoli, alle numerose scuole di pensiero filosofico. Tempi di quando la filosofia era a braccetto col pluralismo religioso. Anche i filosofi discorrevano del Bene e del Male, e del dovere morale, ma sostenevano che tutto ciò va cercato dentro di noi, e che apparteniamo a un unico e complesso organismo armonico e ordinato. I filosofi consideravano i cristiani superstiziosi e slegati alla Ragione; Ragione che deve essere sempre superiore a qualsiasi ispirazione divina.
Insomma, due mondi opposti, inconciliabili.
Tuttavia all'Impero serviva ordine, il controllo sulle masse: Costantino fece una scelta strategica precisa e a quanto pare ci vide giusto. Riconobbe ai cristiani la libertà di culto e stranamente li collocò nelle posizioni più alte delle gerarchie dello Stato.
Curioso a dirsi, ma oggi avremmo ancora potuto credere agli dei che si studiano a scuola.
Altre forme di paganesimo - concetto che nel tempo ha assunto connotati sempre più negativi, ma che sostituirei con un termine più efficace: pluralismo-, a mio parere, torneranno. Forse sono già qui.
A un certo punto, gli ideali sovversivi di solidarietà, amore e fratellanza - di per sé nobili e meravigliosi - ebbero la meglio di città in città, di villaggio in villaggio, sulla Ragione e sulla multiforme Tradizione sapienzale. Era il Nuovo che avanzava: sentimento contro ragione. Il Cristo morto in croce si era affermato.
Quando diverse condizioni si danno appuntamento allo stesso momento, i tempi diventano maturi, e qualcosa di grande germoglia, esplode.
Il primo Concilio di Nicea, a cui parteciparono i 300 vescovi in rappresentanza delle tendenze conflittuali del cristianesimo, e le cui lettere vennero stracciate senza troppi complimenti dall'imperatore stesso, costituì le fondamenta di una nuova civiltà, tre secoli dopo.
Sono stati sempre praticati, nei secoli, questi ideali?
Gli storici ritengono che il profeta itinerante per eccellenza non avesse mai fondato una chiesa: il fascino assurdo della Storia.
Mi viene in mente una battuta che ogni tanto esce fuori: "rifuggi dal successo e lo otterrai".
Mentre siamo qui a parlare, fra secoli e secoli, la Storia esprimerà i propri giudizi sulla nostra epoca.
Un ginepraio di aneddoti, suggestioni, tendenze, rigagnoli del pensiero, stratificazioni e contaminazioni, elementi religiosi che continuano a ripetersi sotto spoglie diverse.
Tutto è in movimento, non ci facciamo ingannare dalla brevità della nostra esistenza. L'umanità è una sterminata rete di fiumi del sapere.
Quanti profeti hanno calpestato questa terra e oggi sono dimenticati...
Quanti uomini hanno subito soprusi e persecuzioni...
E soprattutto: quanta difficoltà, per l'uomo, vivere rispettando la pluralità del pensiero?
Ci siamo sempre collocati al vertice della Natura, peccato che abbiamo dimostrato di essere tutt'altro che una specie unita.
"... Allontanatevi pagani, non vi sono strade in comune fra voi e il popolo di Dio." Ambrogio.
Non ci rimane altro che la nostra capacità di discernimento, la nostra autonomia del pensiero, che può essere più potente di quanto pensiamo